venerdì 4 giugno 2010

Il salto del guaglione

B13
Trama: l'uomo ragno francese zompa de qua e dellà sui palazzi. si chiama parkour, che fa figo.

Io non so perché ma ho una grande antipatia per il parkour.
skate: fichissimi, bmx: da paura, dance acrobatiche free style: ma magari, graffitismo: cool... e invece il parkour me sta antipatico. nel profondo del mio cuoricino grassottello so che probabilmente questa antipatia nasce dal fatto che sotto sotto ci rosico che non so fare neanche l'uno per cento delle acrobazie che fanno quelli che fanno parkour. il massimo della mia attività fisica si riduce a accellera/decellera la vespa e muovere il mouse (sono un uomo di polso, diciamo... no, dai, la battuta onanistica risparmiamocela).
mi fanno ridere i telegiornali studi aperti che fanno i servizi sul parkour e ci stanno questi molto rap che saltano delle incredibili barriere architettoniche tipo il paracarri milanese
B 13 è un cazzutissimo film francese la cui storia (bomba da sbombare, sorella da salvare) non ce ne frega un cazzo. vogliamo solo vedere giovani acrobati tatuati che saltano da un balcone all'altro facendola sembrare la cosa più facile del mondo. roba che io quando salgo sul soppalco mi affatico e loro invece corrono saltano zompano che manco le pulci.
i film francesi d'azione (luc besson ci mette sempre lo zampino) sono fichi, niente da dire. ma vogliamo ripetercelo ancora una volta che noi, il massimo dell'azione, aprire e chiudere porte.
no, non ripetiamocelo.
e ora, con un lestissimo movimento di mouse molto atletico e saettante, mi vedo pure il due.

ecco chi ha inventato il parkour:

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