martedì 20 luglio 2010

Black Russian (il film nero del comunismo)

Phobos

Trama: giovani russi in discoteca. pare una cosa normale, invece fa paura.

Voi avete mai fatto il Love Boat al Luna Park (anche detto luneur?). Allora praticamente tu entri e ci stanno prima di tutto delle scale che la parte destra fa su e giù e la parte sinistra fa giuù e su. allor tu devi mettere i piedi prima giu e poi su, poi su e poi giu. e sali.
Poi ci stanno dei coni tipo che ci entri dentro e all'inizio vanno in senso orario poi in senso antiorario e tu quindi per superare devi andare prima de qua e poi de là. Poi ci sono delle piattaforme che vanno avanti e indietro e per andare tu devi fare avanti avanti e indietro poi di nuovo avanti. Poi c'erano tante altre cosa da fare spericolatissime (ve le ricordate? qual'erano le altre?) e alla fine si finiva nella casa degli specchi.
VAbbè, comunque credo ci sia ancora al Luneur, che sta sulla cristoforo colombo... sì, anche le russe.
Ecco, praticamente questo film è così. Ci stanno dei ragazzi di varia natura e forma (ma tutti russi) che fanno delle cose così come spaccare un muro evitare un mitra tuffarsi in delle fogne con una sorta di solito fumo nero (una sorta di Final Destination che ha giocato troppo a tetris) che li insegue e il bello è che, come a sovvertire le regole stesse del teen horror, NON MUOIONO MAI, solo alla fine, nell'arco di si e no 2 minuti, c'è la mattanza buffonesca.
Di una noia che fa... russare.
Come sapete pontifico ogni film horror di cinematografie extraUSA e extraJappo in quanto coraggiosi esempi di film di genere. Invece questa volta no, questa volta dico che era meglio che se il regista del film se lo mangiavano da piccolo (!).
Il film è bruttissimo, ai limiti della parodia, con effetti speciali degni del dopoguerra, cioè che sono meglio quelli di Miracolo a Milano quando volano e una "motivazione horrorifica" di fondo che fa paura quanto una scatoletta di caviale andata a male.
E si continua con la cortina fredda di locandine allampanate:
Versione: Amore significa non dover mai dire: passami le tronchesi.


Versione: Amore, ti ho comprato una collanina... provatela un attimo...

Versione: Ragazzi russi, bevete responsabilmente i vostri test delle urine malate.

Versione: Proviamo a fa finta che sono delle specie di X-men, magari qualcuno ce casca...

Versione: te l'ho sempre detto che non ci si può fidare delle donne delle pulizie russe.

Certo che mi ha sconvolto che anche nella Santa Madre Russia sanno che qui nella capitale stamo messi malissimo:

Invece di guardarvi questo film divertitevi con questo va:





DASVIDANIA!

Nessun commento:

Posta un commento