martedì 26 ottobre 2010

Non dire gatto

L'occhio del gatto
Trama: Tre episodi orrorifici. Seguono riflessioni...

Dopo aver visto Ai confini della Realtà e Storie Incredibili (ormai non riesco più a fare un post dove non ci sia lo zampino di Spilbi. Ami un regista? Fai una C&BMission, vedrai che alla fine ti verrà il vomito anche solo a sentirlo nominare) mi era venuto in mente questo film "tratto dal genio di Stephen King". Micetti cattivi, micetti buoni, micetti in ogni dove.
Episodio 1: James Woods vuole smettere di fumare, si rivolge ad una società che se ti becca col mozzicone in tasca ti taglia il mignolo. Niente male. Gli anni 80 si fanno sentire tantissimo, e il tono grottesco vira l'horror rendendolo un po'...fumoso.
Episodio 2: Un tizio che io mi ricordavo essere Steve Guttenberg e invece era un altro mi sa quello de L'aereo più pazzo del mondo per scommessa deve passare tutto intorno al cornicione di un palazzo. c'è uno che ogni due minuti gli dice BINGO! Il cornicione è di cartapesta però mette una certa sudarella alle mani la sensazione di Vertigo.
Episodio 3: Drew Barrymoore pre-cocaina già ha le visioni. Infatti durante il sonno gli viene a fare visita lui:
Una sorta di sogno erotico (per David Lynch però), un nano nasone che le sale sul corpo di notte e le ruba il respiro facendo tutti dei versi tipo "oouuu" "ggghhh" "ooooohhh" (!).
Il vero protagonista del film è però Micetto. 
Micetto che fa da "tredunion" alle tre storie e che, in effetti, risolve la terza. Evviva sempre Micetto. Rivedendolo oggi mi viene il dubbio che abbiamo maltrattato Micetto per fargli fare alcune scene. All'inizio è inseguito da Cujo e quasi investito da Christine, inside joke per i Kinghiani. Recensione definitiva: miao.

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