giovedì 27 gennaio 2011

Il suo nome è CAN!

Il mio nome è Kahn
Trama:
Allora. C'è un motivo. C'è sempre un motivo, per ogni cosa che fa C&B. Il motivo della visione delle TRE ORE che compongono l'insopportabile Il mio nome è Khan è questo: è il film che ha guadagnato più di tutta la storia dell'India. Bollywood, hai presente? Ci hanno sfrantumato i coglioni per mesi dicendoci "ma che ne sapete voi di Bollywood, a Bollyood fanno dei film di nove ore che levati, esci fresco come una rosa e ne chiedi ancora camminando sugli spilloni. A Bollywood tutti ridono, non te ne accorgi perché non hanno i denti, a Bollywood altro che Hollywood. A Bollywood fanno pure i cartelloni coloratissimi tipo questi:
Però a Bollywood sarà davvero tutto così? Cioè alla fine se è vero come è vero che se l'Itaglia è quella che mi propina Mangia, prega, ama allora l'India DEVE essere quella che mi propinano su The Millianaire. Giusto no? Ecco. Quindi - dopo aver visto il film col maggior incasso della storia d'Itaglia, si quello lì che abbiamo capito (non lo metto il nome, non voglio approfittare del suo nome, in fondo è circonvenzione d'incapaci - ecco che mi vedo il film che ha GUADAGNATO PIU' RUPIE DI OGNI ALTRO FILM INDIANO DELLA STORIA. Certo, non so come hanno fatto i conti dollari, rupie, euro. Comunque grazie a questo film nel Gange, dopo le vacche sacre e i morti arsi vivi, scorrevano anche i soldoni bling bling.
Ma il film com'è? Il film è un'interminabile e insopportabile tirata filoamericana (sia nella squallida storia che manco in un film TV sabato pomeriggio su Rete 4, sia nella ricerca programmatica di fare un film "all'americana" - tipo non c'è manco un balletto) dove su tutti la fa da padrone la recitazione assurda del sopracitato CAN. Lui:
Che è un tizio malato di Aspiriner (ANCORA?) che arriva in America e insegue il sogno americano, amore+soldi+super bowl, però poi arrivano gli aerei sulle Torri e tutti lo odiano (Lui è Indiano eh, no per dire), poi un ragazzino muore per una pallonata in pancia (e non è che stava giocando contro Mark Lenders) e poi arriva pure l'Uragano e alla fine incontra Obama. Giuro, tutto vero. Ma che ci volete fare, sono Indiani, è l'innocenza che li guida, non vi accanite, altrimenti vi lanciano addosso Gandhi! Guarda che Gandhi addosso fa male.

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