domenica 9 gennaio 2011

Please, datela.

Please Give
Trama: Ritratto di famiglia in esterno.

Avete presente quei film che vogliono talmente raccontare TUTTO, però lo fanno raccontando NIENTE, che alla fine non raccontano un CAZZO e basta. Cioè proprio che alla fine appare la scritta The End e tu ti dici: "Embè?". Certo ci sono film che riescono a farlo favolosamente (il tutto messo in scena con niente, lo chiamavano Neorealismo) ma il più delle volte hanno dalla loro interpretazioni incredibili e comunque momenti storici intorno che ne aiutano la riuscita. Qui è tutto all'acqua di rose. Insomma già l'incipit poteva fare la felicità della Tettologia: si tratta infatti di una sequenza di 4/5 minuti dove si vedono solo tette. Ma non c'è niente da stare allegri: sono mammografie. E già scende l'entusiasmo. Il resto è il raccontino di intrecci di vite a NY dove tutti fanno lavori più o meno strani o strabanali e ci sta quella che appunto fa le mammografie e sogna solo un ragazzo, quella che fa l'estetista, la figlia che si vuole comprare i jeans da 200$ e poi l'antiquaria tutta sòle (compra gli arredamenti dei vecchi morti per rivendere i pezzi nel suo negozietto a Soho al triplo) e voglia di aiutare gli altri e fare beneficenza (si avvicina con dieci dollari ad un'uomo di colore facendoglio l'elemosina e lui: "sto aspettando un tavolo per questo ristorante"), avete chiaro il tipo. Il resto è melassa varia ed eventuale con scene inverosimili tipo che lui:
si scopa lei:

NO FUCKING WAY, in real life.
Comunque l'unico ragionamento utile del film è quello sugli antiquari. NON COMPRATE MAI NULLA DAGLI ANTIQUARI! Al costo di rubare la roba nei Musei. No davvero esempio spicciolo il mio viaggio cinese di qualche anno fa. Vado al mercato famoso Panjiayuan, strafottere di vasi, majhong, statue, falsi. Di. Tutto. Agevolo diapositive di viaggio.
Compro due koi fish (carpe) bellissime (solo perché il Dragone pesava troppo): spesa totale 2000 yen, tipo 20 euro ggiùdillì. Quattro mesi dopo: Via del Governo Vecchio, molti antiquari, vetrina: stessi IDENTICI pesci: prezzo: 1000 euro. L'uno. Poi certo magari quelli miei sono dei falsi, certo e quelli dell'antiquario sono originali, sì certo, sono della dinastia Minch!
No guarda, non fa per me (nonostante Catherine Keener che è sempre un bel vedere in quanto a fascino), ma queste storie piccole di gente media, no guarda, Please riprenditele.

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