martedì 15 marzo 2011

DOCUMENTARY MONTH • Once in a lifetime


Trama: Questa è la storia di come il calcio è stato per una sola stagione lo sport più amato dagli Ameriggani. Ed è anche la storia di come al solito l'Itaglia ci fa una figura di merda. 

Questa è soprattutto la storia di un magnate della comunicazione cinematografica (il capoccia della Warner - che per sfizio aveva anche la DC Comics e l'ATARI) che annoiato dall'avere l'uso capione di Dustin Hoffman, Robert Redford e ♪Barbra♪Streisand♪ si è comprato pure Pelè, Beckenbauer e Chinaglia. Prima di tutto l'interesse si accende quando alcuni esperti di sport (gli Esporti) spiegano qualche motivo per cui in Amerigga il calcio (vedi: soccer) non è mai riuscito a sfondare e i motivi sono due:
1) Agli ameriggani gli piacciono i giochi che si giocano con le mani e non con i piedi;
2) Agli ameriggiani gli piacciono i giochi che hanno tante tante pause perché non hanno la capacità di concentrarsi su azioni più lunghe di uno, due minuti. In più le pause danno l'occasione al tifoso ameriggano di comprarsi l'hot dog.
Giuro. Questo fa del tifoso ameriggano il più grosso idiota del globo. Che già da solo, il tifoso di per sè... Quindi, il riccone decide che anche in USA ci deve essere il calcio. E si compra i New York Cosmos, squadretta che pare uscita da un poliziottesco Anni70:
e ne fa un orgoglio non tanto nazionale quanto personale. Per dare una "spintarella" alla squadra e si compra Pelè e guarda caso vince, vince, vince. Ma vince contro chi? Contro le altre squadre fatte da carpentieri e taxisti che la domenica fanno due palleggi. E vince su che campi? Su campi DIPINTI di verde (storia vera) per farli sembrare nuovi (tanto che ad un certo punto Pelè, una volta negli spogliatoi si guarda i piedi, verdi di vernice, e grida: "UN FUNGO! MI AVETE ROVINATO!". Cosa spingeva i grandi giocatori ad andare a giocare nei Cosmos? 
4 milioni di dollari vi sembrano abbastanza? No? Allora avete presente le tipe che giravano a NY negli anni 70>? L'approccio da magnate cinematografico al calcio fa sì che i giocatori fossero trattati come attori (sia nel comprare "quello che fa nome", e attira il pubblico, sia per lo stile di vita da star). Ma questo, chiaramente, non è Il Calcio. Eppure, da questo documentario si intuisce che, come già per il mondo del cinema, anche qui gli ameriggani non sono secondi a nessuno: per la prima volta i giocatori andavano in giro in Lamborghini, con 3/4 modelle sotto ogni braccio, erano amici di attori e politici, insomma erano prima star e poi - molto poi - sportivi. Fa una certa impressione vedere chi frequentava gli spogliatoi dei Cosmos (Spilbi facce un GO!):
E fanno un po' ridere e un bel po' tristezza le pose da mafiuncello di Chinaglia, che non voleva mai passare la palla a Pelé. 
Ogni documentario che tratti, anche di striscio, gli Anni70 assume un'aurea mitica, e questo non fa eccezione; sarà per le capigliature, per i vestiti, perché gli Anni70 sono stati gli ultimi anni di puro sogno. Roba che ti appassioni anche ad una cosa scema come il calcio.
Cosa fa di C&B un "uomo"? Non Fuma. Non beve. Non gli piacciono le macchine. Non gli piace il calcio. Ma insomma cosa fa di C&B un cavernicolo esemplare di "uomo" itaglico? Ah già.
Quindi il calcio. Lo sport nazionale dell'Itaglia. Io non sono mai andato allo Stadio e le uniche partite che vedo sono quelle dei Mondiali popopo. Avevo già espresso alcune impopolari idee riguardo ad una squadra ideale, e vi avevo raccontato quando il calcio turco se l'era presa con me e l'altr'anno avevo portato molta fortuna alla grande squadra di calcio itagliano
Ora vi faccio vedere degli splendidi splendenti ritratti lucha libreschi:
Tutto questo faceva parte di un libercolo che ospitava, altre che le mie buffonate fatte di fretta, c'erano le cose belle davvero:
Un saluto ai miei vicini che OGNI GIORNO (ma c'è una partita OGNI GIORNO!?) vogliono entrarmi in casa dal soffitto per quanto bestemmiano e scalciano (e che bello incontrarli sul pianerottolo tutti precisi). 
Mi ricordano che altro che religione, l'oppio dei popoli (e quello itagliano su tutti) è proprio il calcio, pure se ora usa i laser. Ecco lo spettatore medio itagliano, immaginato da C&B>

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