sabato 16 aprile 2011

Gridi Pagliaccio

Balada Triste de Trompeta
Trama: - «¡VIVA LA REVOLUCION!» BANG!
- «¡VIVA EL CIRCO!» BANG!

Alex De la Iglesia l'ho appena sfiorato, con La Comunidad e con quel blando esempio di "americani che comprano registi europei" che era The Oxford Murder. Non ho visto, invece e mea culpa, i due film che hanno creato il suo mito, Azione Mutante e El Dia Della Bestia, che sono segnati sulla mia personale enciclopedia "Da Vedere" (siamo al volume XXIII). Ma mi è andata bene, perché ecco che con Balada Triste mi sono fatto una precisa idea di cosa ha in testa De La Iglesia: la follia.
La storia di BT è quella di una guerra tra clown. Ma non la solita guerra mimata tra quello "furbo" e quello "tordo" (le coppie comiche), no qui si tratta di due pazzoidi col cerone bianco, roba che Joker è il loro medico curante. Uno, il bello, è docile con i bambini quanto violento una volta tolto il naso rosso, un alcolizzato manesco. L'altro, il brutto, il "Gordo", è un pagliaccio triste che se all'inizio incarna la perfetta vittima (timido, solitario, grasso) si trasforma in una maschera pura della pazzia. Questa:
Cioè una specie di Lele Mora con il trucco di Pazuzu. Dove però non c'è trucco e non c'è inganno, il make up diventa reale: acido in faccia per il bianco e un ferro da stiro rovente sul viso per le guanciotte rosse e scorticate; assistiamo a questa trasformazione autolesionista in una scena bellissima e orrorifica - e ce ne sono molte di scene frastornanti. Frastornante, è la parola giusta. Quello che a cui un pubblico come il nostro (me compreso) non è abituato sono i continui e repentini cambi di registro, non stilistico (stile che rimane ancorato al grottesco - e quindi al non essere ancora a nulla - con le unghie che striiidono sulla lavagna) quanto per l'andamento della storia. A volte le curve a gomito temporali richiedono un certo sforzo "legante", ma ripeto, e anche un problema nostro (mio): sonnecchiosi spettatori abituati ad una scansione temporale noiosamente fatta di "questo mi porta a questo che mi porta a ques'altro".
De La Iglesia è una sorta di Jeunet iberico, ed è forte proprio di tutte le caratteristiche specifiche degli artisti spagnoli, baroccheggianti, accumulatori, surreali. Ci mette tutto e di più, come nella Paella. Magari a volte qualche ingrediente diventa stucchevole, ma non puoi negare che il sapore sia dei più forti che tu abbia provato. E ci metti un bel po' a digerirlo.
Forte di quelle scene perfettamente riuscite (l'inseguimento centrale, che pare già un finale, cervi che cadono dentro buchi nel terreno per essere divorati, donne barbute arruolate nell'esercito, il bambino e il leone, la scena finale, estrema e romantica); forte dei due clown che si prendono non a torte in faccia ma direttamente a mitragliate in una guerra senza esclusioni di calci nel sedere con le scarpe ovesize, forte di una protagonista femminile che si chiama Carolina Bang (Cosa non darei per fare BANG di cognome, hai i titoli di giornale già belli e fatti); e forte di un perfetta maestria dell'Arte dell'Accumulazione (tanto cara a C&B), Balada Triste risalta come un film piacevolmente caotico, dolcemente schizoide e di un'originalità più unica che rara. Vi metto il trailer, che come sapete se lo meritano solo i film che vorrei che vedeste (ASSOLUTAMENTE IN ORIGINALE):

Che poi, con questo film De La Iglesias ci ha vinto la regia a Venezia (ed è, alla fine bisogna pure dire per fortuna) l'UNICO motivo per cui è riuscito ad uscire in Itaglia, dove suppongo andrà malissimo), e ad applaudirlo c'era anche gentina tipo lui:

Di pagliacci horror, pazzi (pagliazzi) o depressi ne avevamo ridere a crepapelle qui, eccone un'altro po':

2 commenti:

  1. Non è uscito perché la Mikado sta fallendo ;__; Io dovevo vederlo a settembre in anteprima venezia a Roma, poi non andai più (rosicata màxima), non vedevo l'ora che uscisse, era previsto per l'altroieri e invece RIMANDATO A SETTEMBRE. Faculo.
    Non leggo neanche la tua rece perché non voglio sapere NULLA.
    El dìa de la bestia visto al Fantafestival un milione di anni fa. Applausi.

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