domenica 26 giugno 2011

Vicine di cassa

Naboer
Trama: le vicine di casa "ideali"!

Ci sta questo tizio norvegese che sta tomo tomo sul pianerottolo quando una vicina lo invita ad entrare a casa sua. La vicina sparisce nei meandri della casa e al suo posto appare lei:
A questo gentile incito/invito il norvegese risponde così:
...e infatti segue scena di botte e sesso che sembra che hanno fondato il Sex Fight Club (che per incis(iv)o è la scena migliore del film, straniante e pericolosamente conturbante). Certo, magari meglio tenere a mente il limite tra qualche schiaffetto giocoso (sempre carino) e tornare a casa dopo aver fatto al sesso conciati così:
E il resto? Il resto si divide tra una regia abbastanza illuminata, con il solito dramma psicologico della "casa come luogo della mente", con corridoi che spariscono, porte che si chiudono portoni che aprono portieri che leggono la posta altrui, e, purtroppo (ed è un putroppo grande come una casa, appunto) tra una trama e un finale talmente telefonati che già a minuti 0:55 ecco apparire sulla fronte del protagonista (che è un norvegese che fa SOLO questi ruoli) le parole "L'HA UCCISA LUI ED è TUTTO NELLA SUA TESTA!" (opspoiler? evvabbèddai). E quindi la presenza delle due tipe manesche con la canottierina sta lì solo per distrarti a te spettatore e non farti capire che il film non vale un fico secco. Sul vùvùvù qualcuno ha sentito la necessità di sottolineare che al regista volevano affidare la regia di American Beauty e lui l'ha rifiutata perché trovava la sceneggiatura poco "solida". Quindi il regista ad una sceneggiatura solida preferisce la solita sceneggiatura, so' scelte.
Della mia vicina che quando la incontri sul pianerottolo è tutta "signora" e poi quando ci sono le partite della Maggica la senti urlare bestemmioni e "cornuto" ve l'ho già raccontato. Speriamo non mi inviti mai ad entrare, e speriamo che non mi capiti mai di vederla in canottierina.

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